Vie d'artePavia e la sua provincia un
percorso fotografico di
Evaristo
e Alberto Fusar
formato: 30x21 cm 112
pagine, 85 fotografie a colori - Presentazione, Prefazione e Introduzione
in italiano e inglese - Didascalie in italiano, inglese, francese
e tedesco
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Presentazione La fine del secolo, la fine del millenio: appuntamento convenzionale che esorta tuttavia inevitabilmente a riflettere sulla storia o meglio sulle storie, certo personali, ma anche e soprattutto sulla storia di una civiltà e su ciò che di una civiltà si sta per portare oltre l'attesa data. Ciò ha fatto sì che in quest'ultimo periodo innumerevoli fossero le pubblicazioni dedicate, sia dal punto di vista prettamente scientifico sia da quello più divulgativo, alla storia di Pavia e della sua provincia. Il nostro territorio si offriva quale campo d'indagine di particolare interesse: importante crocevia tra il Nord dell'Europa e il Mediterraneo, attraversata da strade, cammini millenari verso Roma caput mundi, lungo i quali restano testimonianza artistiche, spirituali - in una sola parola culturali - che rappresentano veri e propri capitoli di una preziosa storia.
Tutto il territorio pavese ne è costellato. Ci sono Pavia, naturalmente, che vede come concentrati beni di inestimabile valore, e Vigevano, Mortara... Ma non solo. Queste le premesse. Ho pensato quindi che accanto alla ricca e interessante messe di studi che analizzavano la storia del nostro territorio ci fosse il posto per una sorta di "controcanto" silenzioso, rappresentato quasi solo dall'immagine, strumento per la conoscenza visiva della storia.
Lo strumento ideale era la fotografia; i soggetti delle inquadrature, alcuni ben noti, altri in parte quasi sconosciuti, erano pronti per essere ritratti, con gusto e "voglia di bello", e diventare così anch'essi documenti della storia della provincia di Pavia.
Mi piace sottolineare l'originalità dell'impianto strutturale di quest'opera, che ha visto il contributo di più mani che ne hanno reso possibile la realizzazione. La soddisfazione è stata grande quando si è cominciato a vedere l'esito di un lavoro che, partito sperimentalmente con qualche rischio e con non poche perplessità, si è invece concretizzato in un prodotto di grande interesse.
Non solo per l'amante dell'arte fotografica, ma anche per chi ne vuole fare strumento di contemplativa ammirazione di quanto di più artisticamente valido la nostra provincia può vantare. Un "bagaglio" importante fatto di storia e di arte che reclama di essere conosciuto, rispettato e amato, prezioso testimone della cultura del nostro territorio, tra Millenovecento e Duemila, tra Sud e Nord d'Europa.
Delio Todeschini Assessore
alla cultura, Istruzione e Formazione Professionale
della
Provincia di Pavia
dicembre 1999 |
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